Nel tempo moderno, genius loci è divenuta un'espressione adottata in architettura per individuare un approccio fenomenologico allo studio dell'ambiente, interazione di luogo e identità. Con la locuzione di genius loci si intende individuare l'insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città. Un termine quindi trasversale, che riguarda le caratteristiche proprie di un ambiente interlacciate con l'uomo e le abitudini con cui vive questo ambiente. Suole indicare il "carattere" di un luogo.
Ascoltando l'intervista a M. Corona è facile rendersi conto come ciò che dice può essere facilmente collegato all'attuale situazione in Architettura.
La mancanza dell'uso delle mani, la perdita dei valori più umili, la necessità del superfluo e soprattutto il non collegarsi con il futuro: "Morto IO morti TUTTI".
Non credo che siano solo frasi retoriche guardando la realtà.
C'è bisogno di crisi per capire cosa sia necessario.
Non Architetture effimere fini a se stesse, ma Architetture terrene.
Un piccolo spazio urbano recuperato dignitosamente (quasi da manuale didattico nelle sue semplici geometrie), senza tralasciare l'anima della città di cui fa parte.
Il progetto archundeworld nasce dalla volontà di posare lo sguardo attorno alle Architetture che circondano la nostra quotidianità. Frammenti di realtà sui quali non posiamo lo sguardo a lungo. Evidenziare tali elementi è forse il primo passo verso un'Architettura più a misura d'uomo?